Biografia

Musicista, artista, fondatore di Calicanto

L’attività artistica di Roberto Tombesi inizia alla fine degli anni ’70, all’interno del Collettivo Musica di Padova. Dopo una breve parentesi dedicata al cantautorato con Corrado Corradi e l’impegno in alcuni gruppi sperimentali come Atahualpa e Mazariol, nell’autunno del 1981 fonda con il fratello Giancarlo e l’amico Massimo Fumagalli il primo nucleo di Calicanto, con un’attenzione particolare rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. Alla proficua attività di ricerca sul campo da parte di Roberto, si innesta, dalla metà degli anni Ottanta, il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna, che insieme alle prime ricostruzioni di strumenti – tra i quali la piva, antica cornamusa veneto-emiliana – portano subito il gruppo ad una certa notorietà, sottolineata dall’uscita del primo fondamentale disco De là dell’acqua (1983).

Atahualpa, 1980

El Mazariol, Venezia, 1981

Prima formazione Calicanto, autunno 1981

L’originale proposta concertistica e i consensi della critica contribuiscono in breve a definire Calicanto uno dei gruppi musicali di punta del movimento italiano di folk-revival. Le tournée all’estero – Belgio (1983), Spagna (1984 e 1985), Svizzera e Iugoslavia (1986) – l’uscita di altri due dischi, le fortunate apparizioni ai grandi festival europei di Lorient (F) e Dranouter (B) nel 1987 e Farnham (GB) nel 1988, contribuiscono ad affermare l’ensemble a livello internazionale.

Festival di Lorient, Francia,1987

Nel 1993 pubblica, con la collaborazione di Riccardo Tesi e altri noti organettisti italiani, il libro con cd allegato L’Organetto diatonico, su cui si sono formate intere generazioni di appassionati dello strumento.

Nel 1997, con Calicanto, entra a far parte dell’ etichetta discografica Compagnia Nuove Indye che produrrà il CD Venexia, accolto con entusiasmo da pubblico e critica; un sondaggio del mensile Folk Bulletin lo indicherà come uno dei cinque migliori CD dell’anno.

Sulla base di questo successo, Luis Bacalov chiama Roberto e poi tutto Calicanto a collaborare alle musiche del film Les enfants du siecle, con Juliette Binoche, e successivamente nascono altre collaborazioni cinematografiche in film come La ragazza sul ponte, Esodo e Italian musical odissey.

Anche in ambito teatrale si sviluppano significative collaborazioni con Carlo Boso, Moni Ovadia, Marcello Chiarenza, Michele Sambin e il TAM Teatromusica, Pantakin da Venezia (Labirintomare, Visioni, Transitalia, I due gemelli veneziani) e prendono forma nuove produzioni musicali: Padus, Trio Adriatica, Il sogno di Dolasilla (con A. Cuni, W. Durand e P. Schutze), Ciuma-Salvi-Tombesi Trio, Ottavio!, Piripicchio e la Contessa (per bambini), Adio Leon!, Alpen Folk Orchestra, che sottolineano la volontà di esplorare percorsi ed emozioni a 360°.

Padus, Milano, 1992

Nel settembre del 1999 Roberto viene invitato in Canada a rappresentare l’Italia all’ XI festival  “Carrefour Mondial de l’Accordeon” di Montmagny ottenendo consensi e ottime recensioni.

Nel 2000 riprendono le ricerche tra le comunità venete e italiane di Istria e Dalmazia e per i vent’anni di Calicanto, Roberto coordina il progetto Labirintomare, che coinvolge oltre 25 artisti dell’Adriatico e porta alla pubblicazione del CD omonimo.

Il significativo progetto discografico, unito al conseguente concerto dalla forte connotazione mediterranea, portano Calicanto, nel 2002, a vari festival internazionali, tra i quali spicca il prestigioso “Smithsonian Folklife Festival – Silk Road project -” di Washington, diretto dal talentuoso violoncellista Yo Yo Ma.

con Yo Yo Ma, Washington (USA), 2002

Negli anni successivi, l’attività di insegnante di Disegno e Storia dell’Arte e di materie musicali porta Roberto ad accettare un incarico sperimentale, fuori dai licei tradizionali, che lo coinvolge in un’esperienza particolare – nei CTP (Centri Territoriali Permanenti) in cui organizza laboratori artistici per una moltitudine di persone di varie età ed etnie – che culmina con la fondazione di un coro di pazienti psichiatrici tuttora in attività dal nome Tuki Tuki.

Dal 2000 al 2007 è anche docente nei corsi sperimentali di Etnomusicologia e Organologia presso il Conservatorio Pollini di Padova, un’esperienza che grazie anche agli studenti coinvolti porterà al ritrovamento di importanti manoscritti di danze dolomitiche.

Nel 2005 un lungo lavoro di ricerca sulle musiche dei Colli Euganei, condotto da Roberto con vari collaboratori, trova compimento con l’uscita del libro-cd di Calicanto Isole senza mar, che verrà premiato in Francia dall’Academie Charles Cros con il “Coup de Coeur”, come uno dei 5 migliori dischi di World Music dell’anno.

Seguono tempi caratterizzati da un continuo impegno su più fronti e da numerose collaborazioni: il trio siciliano di Carlo Muratori, i pugliesi Uaragniaun, il cantante provenzale Jan-Marì Carlotti, i monaci dell’Abbazia di Praglia, Dominique Paris, La Grande Orchestra delle Alpi, il polistrumentista spagnolo Paco Diez, gli istriani Dario Marusic e Marino Kranjac, il coro dalmata Klapa Cambi e il fecondo gemellaggio artistico con il gruppo galiziano Milladoiro.

Con Milladoiro a Venezia, 2005

 Dal 2008, con Calicanto e la nota attrice Laura Curino, porta in scena lo spettacolo musicale e teatrale La magnifica intrapresa, su testo di Paolo Domenico Malvinni e regia di Titino Carrara.

La vicenda narrata poggia sulla canzone Galeas par montes, composta da Roberto, che diventa il filo conduttore dello spettacolo.

Dalla particolare amicizia con i compositori Carlo De Pirro e Gian Luca Baldi nasce successivamente il progetto S-Confini Mediterranei, una particolare riscrittura di alcuni brani del variegato patrimonio di musica della tradizione veneta, che vede dialogare in concerto un gruppo di musica etnica come  Calicanto e un’orchestra sinfonica: L’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Un’operazione musicale estremamente ambiziosa, sulla scia di rari ed esemplari eventi di musica del Novecento, uno per tutti la raccolta di Folk Songs firmata nel 1973 da Luciano Berio. 

Nel 2009, con Francesco Ganassin e Gabriele Coltri, è chiamato in Turchia e Portogallo a rappresentare l’Italia nel progetto Hattusha, interamente dedicato alla cultura ittita. Un evento musicale che muove dall’iniziativa congiunta di una decina di realtà accademiche di tutta Europa, in cui sono coinvolti il Cihat Askin Ensemble, diretto da Ertug Korkmaz, e ospiti turchi ed internazionali (Okan Murat Ozturk, Ferhat Erdem, Cihat Askin e molti altri).

Nel 2011 Roberto, sull’onda di nuove entusiasmanti ricerche etnomusicali sulle Dolomiti, documentate nella nuova pubblicazione curata con Francesco Ganassin e Tommaso Luison dal titolo Ballabili antichi per violino o mandolino, ispira un altro titanico progetto: L’Orchestra Popolare Delle Dolomiti, un laboratorio musicale che riunisce 25 musicisti di Veneto, Trentino Alto Adige e Sud Tirolo e che produrrà numerosi eventi concertistici e il prezioso libro-CD Concier di testa.

Orchestra Popolare delle Dolomiti, 2013

Nel 2014 si intensifica la collaborazione con il ricercatore e musicista cretese Stelios Lainakis (già collaboratore di Roberto Leydi e Tullia Magrini nelle storiche ricerche sulla musica cretese), che culmina in una serie di laboratori e concerti tra Venezia e Creta e pone le basi del progetto Oltremare dell’ensemble Arsenale Calicanto, che debutterà nell’ottobre del 2016 al festival “Es-Trad” di Bourgoin-Jallieu (F).

Arsenale Calicanto, Festival”Es-Trad” Bourgoin-Jallieu, 2016

Sempre nel 2016, in occasione dei 35 anni di attività, pubblica con la collaborazione di molti ospiti il CD In ‘Sta Via, interamente dedicato all’organetto e alle musiche raccolte in una vita di ricerche.

Il 2017 è caratterizzato dal progetto Land On Art, condiviso con Francesco Ganassin e Melania Ruggini, in cui la musica dialoga con le installazioni site-specific proposte da noti artisti in suggestivi angoli dei Colli Euganei.

Nel 2018 debutta con un originale progetto personale: un concerto-filò chiamato GiroInGiro…con nonchalance in cui con visionarietà, ironia e leggerezza, riassume un lungo e singolare percorso artistico, caratterizzato da una costante attenzione verso le radici della tradizione che mai rinuncia a una tensione creativa legata alla contemporaneità.

GiroInGiro…con nonchalance, 2018

Parallelamente, e in modo organico alle produzioni artistiche, Roberto Tombesi ha sempre svolto un appassionato ruolo di promotore, divulgatore e organizzatore culturale. Tra le innumerevoli iniziative di cui è stato ispiratore e artefice vanno almeno ricordate le rassegne “Pavana di Maggio”, “Padova Acustica”, “Pavana d’estate” e su tutte le quindici fondamentali edizioni del festival di musica e cultura popolare “Ande, Bali e Cante” di Rovigo.

Roberto Tombesi, dal 9 aprile 2019, è cittadino onorario di Montecarotto (AN), paese di origine dei suoi genitori.

Dal 9 aprile 2019 cittadino onorario di Montecarotto

Da sempre Roberto si dedica al design, all’acquerello e al mosaico, con opere che spesso creano ponti con i progetti musicali.

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